Un ottimo ritmo gara, un grande recupero per un risultato nella Top 10 svanito nelle battute finali. Per Michele Beretta ed Andrea Piccini il primo round Blancpain Endurance Series a Monza non si è chiuso al meglio; un vero peccato perché il trio del Grasser Racing era riuscito a riportare la verde Lamborghini n.19 dalla trentasettesima piazza conquistata nelle qualifiche (con oltre 35 vetture racchiuse in 1 secondo) fino alla settima posizione. Prima un drive-through ricevuto dopo oltre 2 ore di gara per sorpasso in regime di bandiere gialle ha retrocesso la Huracan GT3 in quattordicesima posizione; poi Andrea, dopo un entusiasmante duello durato 15 giri, è stato tamponato dalla Jaguar di Albert Costa ed è stato costretto al ritiro quando era risalito ad un passo dalla top ten.
Michele Beretta: “Monza si è rivelata decisamente più ostica di quanto ci aspettassimo. Inutile dire che attendevamo ben altro risultato, ma la penalità prima e poi il contatto ci hanno tagliato fuori. Peccato perché in gara, fino a quel momento, avevamo fatto bene, con un buon passo e tanti sorpassi; un posto nella Top 10 era assolutamente alla nostra portata. Ora si va in UK per una doppia trasferta, prima a Brands Hatch per la serie Sprint e poi a Silverstone per la 3 ore, due piste che possono adattarsi bene alla Huracan GT3.”
Andrea Piccini: “Avere oltre 30 auto racchiuse in un secondo è sinonimo della grande competitività presente nella serie e di quanto si debba lottare e spingere al 100% sempre. In qualifica le Lamborghini hanno sofferto un Balance Of Performance troppo severo che le ha relegate tutte fuori dalle prime venti posizioni. In gara, abbiamo fatto un gran lavoro di squadra: ottima la prima parte con Luca al volante, perfetti i pit-stop, bravo Michele a mantenere la vettura nella Top 10. Un vero peccato il drive-through (per sorpasso di Michele con bandiere gialle su un doppiato) che ci ha fatto retrocedere dalla settima alla quattordicesima posizione. Quando sono rientrato dopo aver scontato la sanzione, ho dovuto lottare per 15 giri con la Jaguar di Albert Costa; è stata durissima perché il BOP ha reso la vettura inglese velocissima in rettilineo e per quanto riuscissi a staccarla in curva, ad ogni frenata me la ritrovavo a fianco. Alla fine, quando eravamo tornati ad un passo dalla zona punti, la Jaguar mi ha tamponato alla prima variante mandandomi in testacoda e siamo stati costretti al ritiro. Davvero un peccato perché avevamo fatto una gran gara e meritavamo di conquistare i primi punti.”